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18 aprile 2012

Sono contento che vi sia piaciuto, ma....

Questa mattina, girovagando su internet, mi sono imbattuto in un bel link, che rimandava ad una fotogallery sul sito del Corriere della Sera. Una bella serie di fotografie raccontava agli appassionati sportivi italiani di come, domenica 15 aprile, in MLB si sia celebrato il Jackie Robinson Day. Tanti numeri 42 in primo piano, per far conoscere un evento che in Italia sicuramente l'80% della popolazione (ad essere generosi) non ha idea di cosa sia.
Sotto la prima fotografia (potete vedere la fotogallery qui), un didascalia ci introduce a quello che vedremo:
"Ancora una volta, domenica, come accade ormai ogni 15 di aprile, la Major League di baseball ha ricordato la grande figura di Jackie Robinson. Fenomenale atleta e grande giocatore delle Negro Leagues, Robinson ha esordito in Mlb il 15 Aprile del 1947, con la maglia dei Brooklyn Dodgers, interrompendo la segregazione razziale che vigeva nel baseball fino a quel momento e cambiando per sempre la storia del baseball e la cultura sportiva americana. Tutti i giocatori hanno indossato il numero 42, il suo numero, ritirato da tutte le squadre di Mlb nel 1997 (l'unico a indossarlo è Mariano Rivera, in quanto già in attività al momento del ritiro del numero)."

Leggo queste parole, e una sensazione strana mi pervade. Ho come l'impressione di aver già letto quelle parole. Ci penso, e poi realizzo: quelle parole sono le mie parole! Quelle che ho scritto (potete leggere qui) domenica 15 aprile per presentare proprio il Jackie Robinson Day. Queste parole:
"Il 15 Aprile del 1947 Jackie Robinson, fenomenale atleta e grande giocatore delle Negro Leagues, ha esordito in MLB con la maglia dei Brooklin Dodgers, interrompendo la segregazione razziale che vigeva nel baseball fino a quel momento. (...) Per farlo, tutti i giocatori indosseranno il numero 42, il suo numero, ritirato da tutte le squadre di MLB nel 1997 (l'unico ad indossarlo è Mariano Rivera, in quanto già in attività al momento del ritiro del numero)."


Ora, a parte le opportune correzioni dei tempi verbali (indosseranno per esempio è diventato "hanno indossato"), potete vedere anche voi come i due testi siano identici. Questo significa 3 cose:
1-Che qualcuno del Corriere della Sera ha letto il mio blog
2-Che qualcuno del Corriere della Sera ha trovato interessante il mio articolo
3-Che qualcuno del Corriere della Sera ha trovato così interessante il mio articolo, da pensare di copiarlo senza colpo ferire.

E, per quanto possa essere lusingato dalle prime due affermazioni, proprio non riesco a comprendere il perchè della terza. Troppo complicato spremersi le meningi per scrivere 2 righe originali? Troppo difficile citare una fonte? (Cosa che, peraltro, un giornalista sarebbe tenuto a fare) Certo, scrivere che si è preso quel testo da un blog semi-sconosciuto, che non è una testata giornalistica registrata, poteva risultare sconveniente per il giornalista in questione. E allora via così, tanto non se ne accorge nessuno. O forse no? Per quanto mi riguarda, ho già scritto alla redazione del sito Corriere.it segnalando la cosa.
Nel caso in cui qualche altro giornalista passasse di qui e trovasse interessanti i miei articoli, potrebbe per favore contattarmi prima di copiarli? E nel caso in cui passasse da queste parti qualche direttore di giornale, ebbene sappia che sono un aspirante giornalista, e se volesse offrirmi un posto di lavoro (retribuito) nel suo giornale farebbe una cosa certamente gradita. Che di lavorare per la gloria (degli altri) mi sarei pure stufato.
Grazie

3 commenti:

  1. Incredibile !
    Il Corriere della Sera !
    Roba da non credere. Ormai siamo alla frutta. Qui non si parla neanche più di mestieri. Qui è solo un non voler far nulla e prendere dagli altri.
    un conto è come faccio io, che copio ed incollo i risultati. Un conto è il fatto che manco si sono sforzati di andare a prendere nozioni nel web o sui libri, praticamente googlando e copiando il testo in un editor, rielaborandolo.
    Cose da pazzi.
    Ma cose che, personalmente, mi rendono sempre più convinto di ciò che penso di tutti quelli che vanno in tv o che scrivono su un giornale a cui piace tanto essere appellati come "giornalisti", ma che in realtà, si sa bene, che non lo sono.

    Possibilmente, se dovessero farti un'offerta, mi puoi tenere in considerazione come tuo assistente :D
    Grazie......

    Ma pensa te............

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    1. "Troppo complicato spremersi le meningi per scrivere 2 righe originali? Troppo difficile citare una fonte?"

      Si tratta di un mal costume assai diffuso nel giornalismo online italiano.
      Ad ogni livello.
      Da quello professionale a quello 'privato'. Linkare la fonte, le fonti, gli articoli, propri e di altri, sembra un'operazione dalla difficoltà tecnica e mentale insormontabile.

      Repubblica.it è maestra in questo. Ora vedo che anche altri quotidiani di fama nazionale non sfuggono alla più completa ignoranza delle più elementari regole del web.

      Come consiglio personale di dico di inserire qualche disclaimer in cui dichiari che i contenuti del blog sono disponibili per chiunque ma con le limitazioni delle Creative Commons che tu sceglierai di indicare. Io ho fatto così nel mio blog, inserendo l'icona che si vede nella spalla di sinistra. Che è quella del libero riutilizzo, senza scopo di lucro, e obbligo di citazione della fonte.

      Inoltre vedo che -come al solito- non è attivata la possibilità di commentare l'articolo o galleria fotografica. Quindi non possiamo neanche criticarli online per il pessimo comportamento.

      Fa un print screen e scrivi un articolo dedicato. Se non lo fai... lo faccio io. La pubblica berlina è d'obbligo in questi casi.

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    2. Giusto, mi sembra un'idea ottima ed indispensabilmente utile.

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