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15 aprile 2012

Oggi, come ogni anno, in onore di Jackie

Il 15 Aprile del 1947, la storia del baseball e degli Stati Uniti è cambiata per sempre. Il 15 Aprile del 1947 Jackie Robinson, fenomenale atleta e grande giocatore delle Negro Leagues, ha esordito in MLB con la maglia dei Brooklin Dodgers, interrompendo la segregazione razziale che vigeva nel baseball fino a quel momento. 
L'esordio di Robinson nella MLB non ebbe grande risalto sui quotidiani di New York del 16 Aprile. Ovvio, in quel periodo in pochi accettavano l'idea che un giocatore di colore potesse giocare a baseball con i bianchi. Ma quell'esordio ha dato una spinta decisiva anche all'evoluzione culturale americana. Don Newcombe, altro giocatore di colore che ha esordito in MLB due anni dopo Robinson, ha detto che "Jackie ha praticamente aperto il movimento per i diritti civili. In quel periodo, non c'era un movimento per i diritti civili. Persone come Martin Luther King erano troppo giovani".
Jackie Robinson sapeva quale sarebbe stato l'impatto del suo esordio nel baseball "dei bianchi". Sapeva che la sua presenza in campo avrebbe scatenato gli istinti più barbari del pubblico e dei giocatori avversari. Lo sapeva fin dal suo primo incontro con Branch Rickey, avvenuto il 28 Agosto del 1945. Il libro "Il mio nome è Jackie Robinson" di Scott Simon, ricorda così quell'incontro:
"Io so che lei è un bravo giocatore" disse Rickey. Battere, correre, ricevere erano una cosa, ma qui c'era in ballo dell'altro. Qui si parlava di palle lanciate ad altezza testa, tacchetti appuntiti, fischi, minacce di morte. "Devo sapere" disse "se lei ha il fegato".
Lo scambio di battute tra i due aveva già assunto un ritmo naturale.
"Vuole un giocatore" chiese Robinson "senza il fegato di reagire?"
"Voglio un giocatore" tuonò Rickey, cogliendo la palla al balzo "con il fegato di non reagire!". Era una risposta da maestro; chiedeva al più combattivo degli agonisti di misurare il proprio coraggio non sulla fierezza, ma sull'autocontrollo.

E di pazienza e autocontrollo Jackie Robinson dimostrò di averne tanto. Trattato peggio di un animale ovunque andasse, senza poter soggiornare durante le trasferte negli stessi alberghi dei suoi compagni di squadra, costretto a mangiare da solo nei retro delle cucine, perchè i negri non potevano mangiare nelle sale da pranzo dei bianchi. E poi il campo, con insulti razzisti che piovevano da ogni parte, lanciatori che volevano misurare la durezza del suo cranio con la loro palla dritta, attaccanti che scivolavano non sulla seconda base ma SUL seconda base (appunto Jackie Robinson) solo per il colore della sua pelle. Jackie Robinson subì tutto questo, senza mai mollare, costringendo tutti quelli che erano intorno a lui a confrontarsi con la possibilità del cambiamento.

Al termine della carriera professionistica, nel 1956, ha proseguito il suo impegno nella lotta per i diritti civili dei neri, fino alla morte, arrivata nel 1972, a soli 53 anni.

Oggi, come accade ormai ogni 15 di Aprile, la Major League ricorda la grande figura di Jackie Robinson, e quello che il suo impegno dentro e fuori dal campo ha lasciato come eredità agli Stati Uniti del 2012. Per farlo, tutti i giocatori indosseranno il numero 42, il suo numero, ritirato da tutte le squadre di MLB nel 1997 (l'unico ad indossarlo è Mariano Rivera, in quanto già in attività al momento del ritiro del numero). Sarà ancora una volta una grande giornata di baseball, ma ci sarà molto di più del solo sport in questa domenica d'Aprile.
"Jackie," disse Rickey "mi serve qualcuno in grado di portare quel peso. Soprattutto," disse con intenzione "lei non potrà reagire. Solo così questo esperimento avrà successo, e altri potranno seguire le sue orme".
...Anni dopo, Robinson disse che in quell'istante aveva deciso di dare a Rickey la sua parola per una serie di ragioni viscerali: per sua madre, che aveva attraversato faticosamente il paese per crescere i figli sotto l'inesauribile sole della California; per i fratelli, Frank e Mack, che per gli spietati scherzi del destino e dei tempi non avevano potuto cogliere l'occasione che quel giorno Branch Rickey offriva a lui; per Rachel Isum, che intendeva sposare; per i giovani neri di tutto il paese.


"A life is not important except in the impact it has on other lives" Jackie Robinson

Le foto: in alto, Jackie Robinson; al centro, sulla destra, il logo del Jackie Robinson Day 2012; al centro, sulla sinistra, i Dodgers schierati con il numero 42; in basso, una maglietta che ricorda Greg Halman, con una frase di Jackie Robinson.


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