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30 novembre 2012

MLB: un ballottaggio contestato

Sono stati resi noti ieri i nomi dei giocatori eleggibili alla Hall Of Fame nella classe del 2013. I risultati di questa votazione verranno resi noti il prossimo 9 gennaio. Quello che è certo è che, comunque vada, al termine delle votazioni ci saranno polemiche e discussioni.
Perchè da quest'anno sono eleggibili tanti giocatori che in carriera hanno messo insieme numeri sicuramente degni della Hall of Fame, ma è altrettanto vero che molti di questi giocatori hanno visto un clamoroso miglioramento dei loro numeri in quella che è stata poi definita la "steroids era".
Partiamo forse dal giocatore più discusso: Barry Bonds, detentore del record di fuoricampo in carriera (762) e del record in una singola stagione (71). Leggendo solo i numeri non si può negare un posto nell'arca dell'immortalità a Bonds, il problema è che oltre ai numeri ci sono sospetti, mezze denunce, indagini e processi che lo accusano di aver ottenuto quei record grazie agli steroidi. Difficile secondo me, che Bonds riesca ad entrare nella Hall, almeno al primo tentativo.

Altro nome che difficilmente vedremo inserito tra i "vincitori" è quello di Sammy Sosa. L'unico giocatore ad aver colpito più di 60 fuoricampo a stagione per ben 3 volte in carriera ha infatti ottenuto questo record proprio negli anni incriminati (66 nel 1998, 63 nel 1999 e 64 nel 2001). Insomma: numeri degni, ma sospetti.
Chi invece, secondo me, può sperare nell'ingresso al primo tentativo, è Roger Clemens, pitcher con 24 anni di carriera alle spalle. Clemens ha vinto 354 partite, nono nella classifica all-time, totalizzando 4672 strikeout (terzo all-time). Ha inoltre vinto i premi di MVP e Cy Young nel 1986, e 7 Cy Young totali (4 prima del 1998, data di inizio dell'epoca degli steroidi).
Un altro possibile candidato, oltre che per i numeri per il fatto che da anni ormai è un coach della nostra nazionale, è Mike Piazza. Il catcher con più fuoricampo nella storia (396 dei suoi 427 totali) ha chiuso la sua carriera con una media battuta di .308, 12 apparizioni all'All-Star Game (e un titolo di MVP nel 1996) e il premio di Rookie of the Year nel 1993.
Rimangono gli ultimi due candidati al primo tentativo, uno quasi certamente entrerà, l'altro molto probabilmente no. Parliamo di Craig Biggio, 20 anni di carriera negli Astros e 3060 battute valide (tutti i giocatori con almeno 3000 valide sono già a Cooperstown), e Curt Schilling, che ha vinto in carriera 216 partite e il titolo di MVP delle World Series 2001. Insomma, un grande pitcher comunque, ma per essere immortali probabilmente serve altro.

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