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28 dicembre 2011

Pardon the interruption

Undici giorni. Tanto è passato dal mio ultimo post su questo blog. Troppo, decisamente troppo tempo. Purtroppo non ho potuto fare altrimenti, il mio modem ha preso vita e per undici giorni ha deciso che internet non avrebbe funzionato. La rivolta delle macchine è iniziata...mettetevi al sicuro!!!! No scherzo, però i problemi tecnici ci sono stati davvero, non al modem ma alla linea telefonica della mia casa (che per inciso è la casa più anti-tecnologica della storia: ogni oggetto elettronico che entra qui, dopo poco si rompe!), e sono stati risolti grazie ad un provvidenziale intervento di San Tecnico da Infostrada, che mi ha fatto vedere la luce (e toglila sta cavolo di torcia da davanti agli occhi!) in fondo al tunnel!
Da oggi riprendo quindi possesso di questo blog, e vi annuncio che per l'anno nuovo abbiamo già in cantiere alcune novità. la stagione del baseball si avvicina e non ci faremo trovare impreparati!
Pensando che sarebbe stato utile, ho fatto stamani un piccolo video del tecnico che ripara il mio telefono. Certi metodi sono davvero incredibili!

17 dicembre 2011

Keep Rollin...s

Dopo qualche giorno di stanca, il mercato dei free-agent MLB si risveglia con due fiammate che riaccendono i riflettori sulle squadre di National League. La prima, forse la più importante, è certamente la più inattesa. I Philadelphia Phillies hanno infatti annunciato il nuovo accordo con l'interbase Jimmy Rollins, che rimarrà al Citizens Bank Park per altre 3 stagioni, con opzione per un quarto anno.
L'interbase statunitense, scaduto il contratto con i Phillies ad ottobre, aveva annunciato di cercare un contratto da almeno 5 anni (al massimo 4 con opzione sul quinto). Rollins si è dovuto però arrendere al mercato: offerte di quel tipo non sarebbero mai arrivate da squadre come Braves e Giants che sono ancora in cerca di un interno di valore. Per J-Ro, scelto proprio dai Phillies nel draft del 1996, è stato allora naturale accettare l'offerta della sua ex squadra: un triennale da 33 milioni di dollari, con una opzione (abbastanza facilmente attivabile secondo le fonti) per il quarto anno. Rollins chiuderà quindi quasi certamente la sua carriera a Philadelphia: nel 2015, anno di scadenza del contratto, l'interbase avrà infatti 37 anni. E i Phillies confermano in un ruolo chiave un giocatore esperto, che conosce l'ambiente, e potrà guidare Philadelphia all'assalto della World Series.
La seconda notizia del giorno è quella di un maxi-scambio tra Cincinnati Reds e San Diego Padres. Mat Latos, lanciatore partente ventiquattrenne, lascia il sole della California e si accasa al Great American Ballpark. In cambio i frati ottengono 4 giocatori: Edinson Volquez (lanciatore partente, 28 anni), Yonder Alonzo (esterno sinistro, 24 anni), Brad Boxberger (lanciatore, 23 anni) e Yasmani Grandal (ricevitore, 23 anni). Al di là dei numeri però, il vero affare (almeno a breve/medio termine) l'hanno fatto i Cincinnati Reds, che aggiungono alla rotazione un solido partente, liberandosi di un pitcher come Volquez che non ha mai convinto a fondo (oltre a percepire un discreto stipendio). Poco importa se per arrivare a Latos i Reds hanno dovuto sacrificare 3 prospetti della loro organizzazione. Prospetti che, al di là di Alonzo, dovranno comunque dimostrare tutto il loro valore nel difficile percorso delle Minors.

14 dicembre 2011

Only Yu

Il tempo sta per scadere. Alle 23 (ora italiana) si chiude il termine per le squadre di MLB per fare la propria offerta (in busta chiusa) agli Hokkaido Nippon Ham Fighters per il lanciatore Yu Darvish.
Il marcato della Major (almeno quello dei nomi importanti) si è quasi totalmente fermato nelle ultime ore, con l'avvicinarsi di uno dei momenti più attesi di questa offseason. Il 25enne lanciatore destro è infatti uno dei pezzi più ambiti del mercato, anche se la strada per portarselo a casa è lunga e difficile e potrebbe costringere la sua futura squadra a strapagarlo.
Provo a spiegare: Yu Darvish, dopo aver dominato la scena in Giappone, ha detto di essere pronto per il salto in MLB (aveva già incrociato il suo braccio con certe mazze nel World Baseball Classic del 2009). Le trattative per passare dal paese del sol levante agli Stati Uniti non sono però semplici come tutte le altre trattative di mercato. Il protocollo prevede infatti che tutte le squadre interessate facciano un'offerta segreta alla squadra di provenienza del giocatore, che accetterà (ovviamente) solo l'offerta più alta. La squadra prescelta avrà quindi 30 giorni di tempo per negoziare un contratto con il giocatore. Se non dovessero raggiungere un accordo (eventualità quasi impossibile), la squadra di Major riavrebbe indietro i suoi soldi.
Un meccanismo complicato, che spinge le squadre americane a pagare un giocatore anche più del suo effettivo valore, pur di superare le prorpie rivali. E' stato così in occasione dell'ultimo arrivo dal Giappone: i Boston Red Sox hanno dovuto infatti sborsare 51,11 milioni per poter solo parlare con Daisuke Matsusaka, battendo la concorrenza degli Yankees, prima di spenderne altri 52 per il contratto del giocatore. Certamente un bell'affare (per i giapponesi).
Le squadre in lizza per Darvish sembrano (perchè ancora non si sa chi ha fatto un'offerta e chi no) molte: Yankees e Red Sox (ovviamente), Nationals, Marlins (i soldi non fanno la felicità, ma aiutano!), Blue Jays, Rangers e Mariners (dove Darvish troverebbe il vero idolo giapponese Ichiro). Tra poche ore verrà svelato il nome del vincitore dell'asta, e da quel momento inizieranno le trattative.
Il prezzo, secondo mlb.com, potrebbe andare dai 20 ai 50 milioni di dollari. Per un lanciatore che, a quanto sembra, può tirare 2 tipi di palla dritta (2 e 4 cuciture), Cutter, almeno 3 diversi tipi di effetti e il Cambio. Insomma, se tutto si dovesse rivelare fondato, sarebbe certamente un grande acquisto, al di là dei problemi di portafoglio che potrebbe creare. Per farsi un'idea di quello che ci aspetta, ecco un video di Yu nel campionato giapponese appena finito.

12 dicembre 2011

Essere il miglior giocatore non sempre è "positivo"

Ryan Braun, MVP della National League del 2011, è risultato positivo ad un test antidoping. Detta così sembra ancora più grave di quello che è. In realtà nelle ultime ore la situazione della positività di Braun sta assumendo contorni sempre più intricati. Proviamo a fare un po' di ordine.
Ryan Braun, esterno e colonna portante dei Milwaukee Brewers vincitori della NL Central in questa stagione, viene sorteggiato per un controllo antidoping durante i playoff. C'è da dire che ormai i controlli in MLB sono diventati molto frequenti, per cui tentare di imbrogliare risulterebbe assolutamente inutile. Ebbene, in questo test risulta che nelle urine di Braun c'è un livello di testosterone altissimo, tale da giustificare il risultato positivo del test. Il testosterone trovato, si scopre con le analisi, è esogeno. Per cui non prodotto dall'organismo di Braun. Per cui è doping.
Braun chiede immediatamente un secondo test (che risulta negativo) ma ormai la frittata è fatta. L'esterno di Milwaukee rischia 50 partite di sospensione, per la prima violazione del programma anti-doping della Major, ma non rinuncia a professare la propria innocenza e si appella immediatamente all'arbitrato per evitare la squalifica. La buona notizia (se c'è una buona notizia) è che la sostanza trovata è una sostanza proibita, ma non una PED, una droga che migliora le prestazioni.
Proprio l'appello di Braun ha fatto sì che la MLB non ufficializzasse la notizia del test positivo dell' MVP 2011 (perchè in America le notizie di una certa gravità si danno solo quando si è arrivati ad un punto fermo), mentre un portavoce di Braun si dice sicuro dell'assoluzione del giocatore "viste le circostanze inusuali che circondano il caso", circostanze che porteranno, secondo il portavoce "a dimostrare che non c'era alcuna volontà di violare il codice anti-doping".
Ovviamente mi auguro che Braun abbia ragione, che tutto si risolva in una bolla di sapone. Perchè, al di là della droga che aiuta le prestazioni o della sostanza proibita, sarebbe brutto vedere l'MVP sospeso per aver violato il regolamento anti-doping. Vedendo il lato positivo però, sarebbe anche la dimostrazione che il programma anti-doping della MLB funziona e che si può veramente sperare di lasciarsi alle spalle l'era degli steroidi.

11 dicembre 2011

Angeli del diamante

Torno ad occuparmi dopo un paio di giorni di questo blog (a proposito, grazie del supporto a tutti!!!!) e mi corre l'obbligo di parlare dell'acquisto (meglio, gli acquisti) del secolo in MLB. Al di là delle definizioni altisonanti, l'arrivo in concomitanza di Pujols e C.J WIlson alla corte dei Los Angeles Angels è certamente la mossa di mercato più importante di questo inverno, in grado di cancellare in un colpo solo tutti i milioni di dollari investiti dai nuovi Miami Marlins.
Agli Angels va la palma di "re del mercato", titolo ampiamente giustificato da una sola cifra: 331,5. Tanti sono i milioni di dollari spesi dalla proprietà degli "halos" per veder giocare sul proprio diamante i due free-agent più ricercati di questa stagione.
Il prima base dominicano ha ottenuto dal GM degli Angels Dipoto un contratto per 10 anni per un valore di 254 milioni, con la clausola no-trade (Pujols non potrà essere ceduto) attiva per tutta la durata dell'accordo, mentre il pitcher mancino ex-Rangers ha firmato con Los Angeles per 5 anni, e guadagnerà 77 milioni di dollari (due spiccioli, insomma!)
La doppia mossa degli Angels ha un unico e preciso obiettivo: ribaltare le gerarchie nella AL West, dominata negli ultimi 2 anni dai Texas Rangers, ritornare ai play-off e magari assaporare nuovamente il sapore del trionfo nelle World Series. Una festa che manca ai tifosi degli angeli dal 2002.
L'inizio è certamente buono, adesso il compito della dirigenza losangelina è quello di creare un cast di supporto all'altezza dei due attori principali.

p.s: non che ci sia bisogno di scriverlo, ma nella foto ci sono Pujols (a sinistra) e Wilson (a destra)!

8 dicembre 2011

Maremma americana!

Mentre a Dallas vanno verso la conclusione i Winter Meetings (a proposito, non passa giorno senza che i Marlins facciano parlare di sè. Ieri hanno ufficializzato l'arrivo del lanciatore Mark Buehrle per 58 milioni in 4 anni) una voce sempre più insistente scuote il piccolo mondo del baseball italiano.
Parliamo di IBL (la prima divisione nazionale) e parliamo del Grosseto, una delle squadre più titolate d'Italia, che sta vivendo una crisi societaria senza precedenti. Una crisi che ha portato nelle ultime settimane alla cessione di molti giocatori importanti, su tutti i lanciatori Riccardo De Santis (finito a Nettuno) e Chris Cooper (accasatosi a San Marino). Una luce sì è accesa però alla fine del tunnel negli ultimi giorni, e i rumors che arrivano dalla maremma sono sempre più insistenti: una cordata americana starebbe pensando all'acquisto della società.
Sembrava una boutade, tanto per muovere le acque, e invece, stando a quanto scrive il corriere di maremma (leggi qui), alcuni emissari di questa cordata avrebbero visitato lo stadio Jannella negli scorsi giorni, fotografando tutte le strutture societarie. Il capo della cordata sarebbe Thomas Di Benedetto, neo proprietario della AS Roma, e proprietario di una quota dei Boston Red Sox.
Ovviamente ancora non c'è nulla di confermato, ma se questa notizia dovesse rivelarsi reale, rappresenterebbe certamente un'occasione di rilancio da non fallire per il baseball a Grosseto, e una boccata d'ossigeno per tutto il baseball italiano.

6 dicembre 2011

Pujols, 10 (e lode)

Prendete un giornalista che si occupa di mercato. Non quello finanziario, quello sportivo. Prendete il miglior giornalista, il più importante esperto di calciomercato (in Italia ci sono solo quelli) che vi viene in mente. Un giornalista di cui avete così tanta fiducia, che "se l'ha detto lui, allora è vero".
L'avete trovato? Bene, raddoppiate la certezza delle previsioni, triplicate la fiducia, e avrete il ritratto di Ken Rosenthal, giornalista di Fox Sports esperto di baseball, e in particolare del complesso mondo del "baseball-mercato".
Del fatto che i Miami Marlins abbiano trovato un nuovo pozzo di petrolio nei pressi del proprio stadio, e che abbiano deciso di spendere una marea di dollari per costruire un team vincente, abbiamo già parlato ieri (clicca qui). Ma la squadra della Florida sembra voler monopolizzare i Winter Meetings di Dallas, e la notizia che appare oggi sui siti specializzati è ancora più clamorosa della firma di Josè Reyes di ieri.
Stando infatti a quanto scrive Ken Rosenthal, i Marlins avrebbero offerto al free-agent Pujols un contratto per 10 anni (!) con un valore totale di oltre 200 milioni di dollari (si, avete letto bene!). Chiaramente queste non sono notizie ufficiali, ma quando l'esperto della Fox scrive una notizia, si può star certi che sono molto più che voci incontrollate.
Ovviamente chiudere un affare così non è semplice: Rosenthal mette come principale ostacolo alla trattativa la richiesta di Pujols di una clausola "no-trade". In pratica il prima base dominicano vuole avere la sicurezza, per i primi 5 anni di contratto, di non poter essere ceduto in nessun caso. I Marlins non sono, prevedibilmente, contentissimi di questo, e si sta lavorando quindi per arrivare a trovare un compromesso in quello che potrebbe essere il colpo dell'inverno. L'altro ostacolo (visto che i soldi in MLB non sono un problema) è rappresentato dai St. Louis Cardinals. La squadra per cui Pujols ha giocato per 11 stagioni non si è rassegnata all'idea di perderlo e potrebbe rilanciare con una propria offerta per 10 anni.
Insomma, l'affare dell'anno potrebbe risolversi nelle prossime ore, e nessun'altra squadra sembra al momento in grado di avvicinarsi al prima base dominicano. Che, per inciso, compirà 32 anni a gennaio. Se dovesse arrivare un contratto di 10 anni, anche i problemi per la pensione sarebbero risolti. Complimenti Albert!

5 dicembre 2011

Babbo Natale tifa Marlins

Si aprono oggi a Dallas i "Winter Meetings". Per 4 giorni tutti i maggiori dirigenti delle squadre MLB lavoreranno giorno e notte per concludere i migliori affari di mercato. Un po' come succede in Italia col calciomercato, che dura 4 giorni soli (ah no? e quanto dura? Ah, già. In Italia il calciomercato è CHIUSO per 4 giorni all'anno!).
Ovviamente anche negli Stati Uniti i Winter Meetings non sono l'unica occasione per comprare nuovi giocatori, e lo sanno bene i Miami Marlins.
Sull'onda del rinnovamento totale che stanno vivendo in questo inverno (nuovo stadio, nuove divise, nuovo manager, nuovo nome) gli ex-Florida Marlins hanno deciso di aprire il portafogli per provare finalmente a creare una squadra vincente. Giovedì è arrivata la notizia della firma di Heath Bell, closer dei Padres, con un contratto di 3 anni (per 27 milioni di dollari totali). Ieri notte è arrivata invece la prima vera "bomba di mercato" di questo inverno: i Marlins hanno infatti ingaggiato (restano da fare le visite mediche) l'interbase Josè Reyes, free agent dei Mets, per 106 milioni di dollari in 6 anni.
La squadra di Miami resta poi in corsa per un grande lanciatore partente (i nomi sono Mark Buehrle e C.J. Wilson) e per il grande colpo in prima base, con Albert Pujols e Prince Fielder seguiti da molto vicino. Insomma, a Natale mancano ancora 20 giorni, ma per i tifosi dei Marlins i regali già non mancano.

4 dicembre 2011

Quanto costa una TV?

La Spagna ha vinto la Coppa Davis 2011. Lo so, lo so, "la Coppa Davis? e che c'entra il tennis con la tv?". Un po' di pazienza, cari lettori e ve lo spiego. C'è un canale (il 64 del digitale, il 224 sul satellite) chiamato "Super Tennis", che ha trasmesso in diretta TUTTA la finale della Coppa Davis. Dal momento in cui Nadal si è tolto la giacca della tuta per il primo incontro, fino a quando il Re Juan Carlos ha consegnato la coppa al capitano spagnolo. Senza problemi di tempi tecnici, senza dover dare la linea al TG (e chi segue il baseball italiano in tv sa quanto odioso sia il Tg Sport a metà del settimo inning), con tutta la calma del caso, potendo anche trasmettere tutta la (lunghissima) cerimonia di premiazione.
Tutto questo, secondo me, potrebbe essere trasferito anche al baseball, italiano e non. Ve lo immaginate? Dirette che iniziano prima del terzo inning, perchè non ci sono le semifinali di briscola da trasmettere prima. Dirette che vanno avanti fino all'ultimo lancio senza interruzioni, perchè nel baseball basta un lancio per cambiare una stagione, e se io durante quel lancio vedo il TG, capite che mi perdo qualcosa di importante.
Voi direte "e come pensi di poter trasmettere tutto con calma su una tv 'normale' che vive grazie alla pubblicità?". Semplice, penso che si dovrebbe rinunciare alla tv normale.
Non sono impazzito, riconosco che la Rai ha fatto un gran lavoro di promozione per il baseball. Passare dal buio totale alla diretta di una partita settimanale è già un passo avanti enorme. Ma nel 2011 si può (e si deve) fare di più. Il tennis, sport certamente conosciuto ma che ha bisogno di promuoversi ad ogni livello per trovare nuovi iscritti, ha avuto quella che a mio avviso è l'idea giusta. Una tv tematica che per 24 ore al giorno trasmette tennis. Non solo partite, ma tg che ti informano dei risultati dei vari tornei sparsi per il mondo, sintesi dei tornei più importanti, addirittura una rubrica che ti insegna a giocare a tennis.
E l'idea di questa tv non è venuta a un qualunque miliardario che non sapeva come buttare dalla finestra i propri soldi. Super Tennis è infatti la tv della Federazione Italiana Tennis. Una federazione certo non ricchissima, che ha deciso però di indirizzare una parte dei propri fondi nella promozione attraverso la televisione.
In effetti, se ci pensate bene, nell'era della tv digitale, non ha più senso sottostare alle logiche della tv commerciale. Non ci sono più i 28 (o quanti erano) canali obbligati. Lo spazio è infinito, e chiunque (avendo ovviamente i diritti) può trasmettere un proprio canale a livello nazionale. E allora perchè non sfruttare questo spazio per promuovere anche il baseball? Perchè non creare una "Super Baseball TV" che trasmetta il nostro amato sport tutto il giorno?
Quante volte (e mi rivolgo a chi di baseball "ci vive", giocando o allenando) vi siete sentiti dire da ragazzi che conoscono solo il calcio "baseball? che schifo di sport"? Salvo poi vederli a bocca aperta davanti a un video di Youtube in cui l'esterno centro vola per togliere un fuoricampo all'avversario, o l'interbase gira un doppio gioco passando la pallina dietro la schiena. Vedendo l'ultima partita di Davis con Nadal in campo, ho avuto a un certo punto la voglia di prendere una racchetta e andare a giocare a tennis, tanto era bello lo spettacolo. E allora perchè non provare a far venire la voglia a qualcuno di impugnare una mazza e un guantone? La strada è aperta, l'esempio lo abbiamo in casa. Alle alte sfere il compito di sfruttare l'idea.

L'utilità di negare l'evidenza

Piccola escursione sul mondo del calcio. Prometto solennemente che le mie divagazioni calcistiche saranno pochissime, ho programmato la prossima per il terzo scudetto della Fiorentina, per cui potete stare tranquilli.
Ho bisogno però di fare uno sfogo in questo momento, perchè non capisco (da sempre) e continuerò a non capire (per sempre) per quale motivo i calciatori debbano ogni volta negare l'evidenza. Mi spiego meglio: Fiorentina-Roma, minuto 15 (o giù di lì) del primo tempo, Jovetic supera Juan in area, il difensore della Roma frana sulle gambe di Jovetic. Rigore netto, e siccome davanti all'attaccante viola c'era solo la porta, anche l'espulsione è sacrosanta. Tutto facile, direte voi. E invece no. Perchè va bene il rigore, ma il cartellino rosso equivale a un "to' mà maiala" (scusate il francesismo) e scatena la reazione dei giocatori della Roma (tutti) che si avventano contro l'arbitro gridando allo scandalo.
La domanda che mi faccio è: "Perchè?". Qual'è l'utilità di negare un' espulsione evidente? Per quale motivo i calciatori sentono sempre il bisogno di attaccare gli arbitri, qualsiasi cosa facciano? Anche quando fanno evidentemente bene?
Faccio l'esempio di un altro sport (forse è un caso, forse no, è uno sport "americano"): nel basket, se l'arbitro fischia un fallo, per quanto dubbio sia, il giocatore che ha commesso il fallo alza il braccio e si auto-accusa dell'infrazione. Senza fare un fiato.
Forse i calciatori, invece di ritenersi migliori della massa, dovrebbero imparare qualcosa dai cosiddetti sport minori. E ricordarsi che anche il calcio, in fin dei conti, è uno sport.

3 dicembre 2011

Benvenuti!

Benvenuti a tutti! Agli appassionati di baseball, che leggendo il titolo del blog staranno pensando che l'autore di questo blog non capisce nulla di questo sport. A quelli che mi conoscono, che leggono queste righe magari per amicizia, e staranno pensando "Quarta base? Questo s'è bevuto il cervello!" E un benvenuto pure a quelli che non mi conoscono, che in questo momento si stanno chiedendo "Che ci sto a fare qui?".
Qualunque sia il motivo che vi ha portati qui (per quelli che ci sono arrivati grazie a una e-mail che prometteva Viagra a 5 €: non è colpa mia, lo spam via e-mail lo gestisce mio fratello gemello!) siete i benvenuti in questa mia piccola finestra nella rete. Da tempo volevo aprire un blog, perchè non avendo un lavoro serio in qualche modo devo passare 5 minuti al giorno, perchè oramai se non hai un blog non sei nessuno e pure perchè mi piace scrivere, ed è sempre bello avere un posto dove poter scrivere liberamente.
Poche parole per spiegare il nome del blog: nelle mie esperienze come istruttore di mini-baseball nelle scuole, più volte ho avuto a che fare con bambini assolutamente ignari dell'esistenza di questo sport. Ovviamente per avvicinarli al baseball dovevo spiegare a grandi linee di cosa stavamo parlando, e ogni volta quando descrivevo il campo di gioco, il dialogo con gli alunni era più o meno il seguente: "Nel campo ci sono questi cuscini, che sono le basi. Sono 4: la prima base, la seconda base, la terza base..." e puntualmente arrivava il coro dell'Antoniano a chiudere la frase "...e la quarta base!" Impiegavo ore per far capire a tutti che la quarta base non esisteva, e che in realtà quella era la casa base.
Perchè quindi ho scelto come nome per il mio blog il nome di una cosa che nemmeno esiste? Perchè questo non vuol essere l'ennesimo blog che pensa con 3 righe scritte bene di cambiare la vita delle persone. Vuole essere un luogo dove scrivere quello che mi passa per la mente, che sia una cosa seria o un'assoluta stupidaggine (e potete notare che già in questo post ne ho scritte parecchie!)
Di cosa scriverò? Non lo so nemmeno io. Sicuramente di baseball. E' lo sport più bello del mondo, e in Italia non se ne parla mai abbastanza. Scriverò di tutto quello che ruota attorno a questo sport, sperando grazie ai vostri commenti di trovare sempre nuovi spunti. Poi scriverò di tutto quello che mi sembrerà giusto condividere su questo blog, dalla musica al gatto nero che mi attraversa la strada, dal teatro al treno delle 2.20 che mi passa davanti a casa e mi sveglia tutte le notti! Insomma, spero di creare un blog per tutti i gusti, per far cambiare idea anche a quelli che alla fine di questo post stanno pensando "avevo ragione, s'è bevuto il cervello!"
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