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20 agosto 2012

MLB: quando si dice "un'infanzia perfetta"

Una bella storia, una di quelle su cui gli americani potrebbero costruirci un film. E non è detto che tra qualche anno qualche regista non ci pensi.
Parliamo di baseball, parliamo di un tifoso particolare. Il suo nome è Bode Dockal. Bode non è un tifoso di quelli che non si è mai perso una partita della sua squadra, non detiene il record di partite consecutive viste, o quello del maggior numero di stadi visitati. A dire il vero, Bode ha visto in vita sua soltanto due partite, e probabilmente nemmeno si ricorderà di questi due incontri. Sì, perchè Bode ha 13 mesi, e la prima partita l'ha vista quando ne aveva soltanto 9.
E allora perchè, direte voi, la sua storia è così singolare? Cosa può avere di così importante un bambino di poco più di un anno che ha assistito a due partite? Ce ne sono tanti come lui.
No, perchè Bode sicuramente ancora non se ne rende conto, ma per due volte consecutive, ha assistito a una pagina di storia del baseball. La sua prima partita, il 21 aprile scorso, l'ha vista dalla prima fila di posti dietro la panchina di prima base del Safeco Field di Seattle. La panchina dei Mariners. Quel giorno, Philip Humber (lanciatore dei White Sox di Chicago) ha lanciato la 21° partita perfetta della storia della MLB. Un evento straordinario, che ha coronato la giornata "perfetta" (è proprio il caso di dirlo) di Bode Dockal e di suo padre Paul.

8 agosto 2012

Londra 2012: campioni uscenti (per merito nostro)

E così, in nemmeno 4 ore, l'Italia sportiva ha compiuto due imprese degne di essere sottolineate.
Ha aperto la giornata di gloria azzurra la nazionale di pallavolo di Mauro Berruto, un ct che fin dall'inizio dell'Olimpiade ripeteva come un disco rotto "Non importa cosa succede nel girone. Dobbiamo arrivare al meglio per giocare le partite della vita nei quarti, semifinale e finale". Ebbene, dopo un girone eliminatorio di più bassi che alti (aperto e chiuso con due sconfitte pesantissime), gli azzurri hanno cambiato decisamente marcia, asfaltando (28-26; 25-20; 25-20) i campioni Olimpici di Pechino degli Stati Uniti. Così, dopo il successo nel beach, anche nel volley indoor l'Italia si dimostra ostacolo insormontabile per i campioni in carica.

Altro quarto di finale, altro successo azzurro, altra squadra campione che torna a casa. In serata è stata la volta della pallanuoto, dei campioni mondiali del settebello, che hanno superato al termine di una partita pressochè perfetta i campioni Olimpici dell'Ungheria. E non era una cosa scontata, visto che l'Ungheria alle Olimpiadi non perdeva una partita dal 2000. La striscia vincente era iniziata ai giochi di Sydney, proprio nei quarti, proprio contro l'Italia. 12 anni dopo, il cerchio si è chiuso. In semifinale ci va l'Italia, vera e propria "ammazza-campioni" di questi Giochi.

In foto: la gioia della nazionale di pallavolo e la grinta di Maurizio Felugo (news.daylife.com)

7 agosto 2012

Londra 2012: siamo sempre in campagna elettorale...

Prendo spunto da un articolo apparso su repubblica.it (leggi qui) per fare una breve riflessione sul "caso Schwazer" e sul comportamento tenuto dal CONI.

Personalmente penso che sia facile fare polemica ora, dopo il fattaccio, ma credo che il coni si sia comportato esattamente come doveva, anche se il giornalista di Repubblica è abile a mascherare la realtà. Perchè è impossibile che un Comitato Olimpico Nazionale possa controllare tutti i propri tesserati, perchè non puoi stare addosso ad un atleta 24 ore su 24 per evitare che faccia ca...volate. Il CONI non ha perso di vista Schwazer, sapevano benissimo dove si trovava ad allenarsi (e con lui comunque a seguirlo c'era Michele Didoni, tecnico federale), con il passaporto biologico gli atleti sono obbligati a comunicare ogni spostamento (non è che la WADA l'ha trovato coi radar della NASA). E poi, se la WADA è la World Anti Doping Agency, che li deve fare i controlli antidoping se non loro? Soprattutto alla vigilia di un evento internazionale. Tutti i dopati scoperti prima di questi Giochi li ha scoperti la WADA, non i comitati olimpici.
Per quanto riguarda le due ore per l'esclusione, è davvero un record mondiale, se consideriamo che tutti i comitati olimpici difendono almeno fino alle controanalisi i loro atleti, per non parlare poi dell'estremo rappresentato dalla Spagna, che ha addirittura assolto atleti come Contador o altri coinvolti nella Operacion Puerto. Vorrei ricordare che Contador è stato squalificato (per 6 mesi) soltanto grazie all'impegno del tribunale anti-doping italiano. E quindi del CONI.Il vero colpevole di questa vicenda è Schwazer, è lui quello da criticare per il gesto che ha fatto. Invece qui arriviamo all'assurdo di dire "l'ha fatto perchè il CONI lo ha perso di vista". Ma evidentemente è tempo di campagna elettorale anche nel CONI. A brevissimo ci saranno le elezioni, e fa comodo buttare un po' di fango sulla gestione uscente...
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