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27 giugno 2012

Che fretta c'era...

...non parliamo della maledetta primavera di sanremese memoria, ma della fretta di Mike DiMuro, arbitro della MLB, che ieri sera, nella sfida tra Yankees e Indians, ha commesso questo errore



Un errore dettato non dall'inesperienza o dall'incapacità, ma dalla fretta. Sarebbe infatti bastato guardarsi intorno per vedere il tifoso orgoglioso che sollevava la pallina, o meglio ancora, sarebbe bastato un semplice controllo del guanto di Wise, visto che la palla lì dentro non c'era...
Mike DiMuro si sarebbe evitato una figuraccia a livello nazionale, e Hannahan un'espulsione ingiusta!

14 giugno 2012

2012, il nuovo "year of the pitchers"?

Il 2010 è stato definito, al termine della stagione, l'anno dei lanciatori. Un dominio degli uomini sul monte che non si vedeva da anni. Almeno dal 1991, quando in una sola stagione vennero lanciate 7 no-hitter, condite dalle perle del perfect game di Dennis Martinez per i Montreal Expos e dalla settima no-hitter in carriera di Nolan Ryan.
Nel 2010, vennero lanciate 5 no-hitter nella stagione regolare ed una in postseason. Il protagonista assoluto fu Roy Halladay, che con la maglia dei Phillies raggiunse la perfezione a Maggio, in casa dei Marlins, prima di lanciare la seconda no-hitter nella storia della postseason contro i Reds (tra l'altro, all'esordio in carriera nei play-off).
Nella stagione successiva, il 2011, sono state lanciate "solo" 3 no-hitter. Un numero da stagione normale. Giusto così, non si poteva pensare a due stagioni consecutive dominate dai titoli sui lanciatori. E allora sono tornati sugli altari i battitori, con Carlos Gonzalez vicino alla tripla corona e Josè Bautista che schiantava la 97° pallina fuori dal campo nel giro di due anni.
Il 2012 sembra un ritorno al passato, un ritorno al 2010 più precisamente. Nel giro di nemmeno 2 mesi e mezzo (la stagione è iniziata il 4 aprile) sono già state lanciate 5 no-hitter. Ha aperto le danze Philip Humber, con il suo perfect game del 21 aprile in casa dei Mariners, seguito da Jered Weaver (no-hit per gli Angels contro i Twins), Johan Santana (ne abbiamo parlato qui), dai Mariners (una combined no-hitter, con 6 lanciatori ad alternarsi sul monte, come non si vedeva dal 2003) e infine Matt Cain, perfetto ieri notte per i Giants contro gli Astros. Se il buongiorno si vede dal mattino, quest'anno si rischia di sforare le 10 no-hitter solo in stagione regolare. Il titolo di anno dei lanciatori è in pericolo, il 2010 sta tremando!

Per vedere tutte le 27 eliminazioni del perfect game di ieri notte, cliccate qui

5 giugno 2012

Serie C, terza vittoria per il Padule

MASSA    2 0 3 2 2 0 0     9
PADULE  1 0 7 0 9 4 /     21

Terza vittoria su sei partite di campionato per la squadra di Serie C del Padule Sesto Fiorentino, che bissa il successo ottenuto all'andata sul campo del Massa, riscattando così la prestazione opaca fornita 7 giorni prima contro il Livorno.
Inizio a rilento per il Padule, che paga nei primi inning una scarsa concentrazione soprattutto difensiva: qualche errore di troppo, sommato ad alcuni buoni contatti delle mazze ospiti, porta il Massa in vantaggio per 5-1 a metà del terzo inning. Da quel momento però, la partita cambia completamente copione: nel terzo turno d'attacco, il Padule inizia finalmente a giocare come sa, sfruttando a dovere lo scarso controllo dei lanciatori avversari. Gli attaccanti della squadra sestese mostrano una grande pazienza nel box, senza cercare a tutti i costi la battuta valida, e i risultati si vedono: il Padule ottiene infatti 7 basi ball nell'inning, che si aggiungono alle due valide di Maio e Vannini favorendo il primo allungo locale sul risultato di 8-5.
La gioia però dura poco, perchè gli ospiti, sospinti dalle valide in serie di Menchetti e Grossi, si rifanno sotto nel quarto inning (7-8), prima di tornare nuovamente in vantaggio nella quinta ripresa (9-8). E' l'ultimo segno di vita delle mazze massesi, che nelle ultime due riprese non riusciranno più a toccare il partente Vannini, al terzo complete game stagionale.
Il sorpasso definitivo del Padule avviene nella parte bassa del quinto, quando la formazione sestese segna 9 punti grazie soprattutto a 8 battute valide (la maggioranza delle 14 totali messe a segno dai rossoblu). Il largo vantaggio di 8 punti lancia il Padule e i giocatori rossoblu continuano la pressione in attacco anche nel sesto inning, aumentando il vantaggio e trovando così la vittoria prima del limite.
Al di là dell'ottima prova sul monte di Vannini (che nelle tre vittorie del Padule ha sempre lanciato per tutta la partita), sono da sottolineare le prestazioni nel box di battuta dell'esterno sinistro Salsi (3 valide) e del seconda base Ammannati (una valida e 4 basi ball in 5 presenze alla battuta), in una partita che ha visto comunque un buon livello di gioco, soprattutto offensivo, da parte di tutti i giocatori locali che sono scesi in campo.
Adesso per il Padule arriva una doppia trasferta in casa delle due squadre che stanno dominando il Girone I della Serie C Federale: si parte sabato 9 giugno in casa della Fiorentina seconda in classifica, mentre domenica 17 i sestesi sono attesi sul diamante di Livorno dalla capolista (ancora imbattuta) Blue Angels. Sono queste le sfide decisive per capire quale finale di stagione ci si può aspettare dalla compagine rossoblu.

3 giugno 2012

Crudeltà "superiore"

Immaginatevi la scena: ultimo inning della partita, due out. Siete sul monte di lancio. Tutti i battitori avversari che si sono presentati nel box sono tornati in panchina con uno strikeout. Siete ad un passo dal perfect game più dominante che esista, fatto solo di K. Vedete uscire dalla panchina l'allenatore che viene verso di voi. "Vorrà tranquillizzarmi prima dell'ultimo out. Non mi sostituisce certo ora. Non può sostituirmi" sarebbero probabilmente i vostri pensieri. E invece lo fa. Vi sostituisce ad un passo dalla perfezione per far spazio ad un giocatore più esperto. Impossibile? No, perchè è successo in una scuola superiore americana, la Western Christian School (in California).
Era l'ultima partita della stagione per le High School (stiamo parlando di qualche giorno fa) e Ryan Olson, lanciatore partente della Western Christian, stava vivendo il suo momento di gloria: con due out nella parte alta del settimo inning (le partite di HIgh School durano appunto sette inning), si trovava ad un passo dal perfect game, con 20 K già messi a segno. Ogni battitore era stato eliminato al piatto.
Ma, oltre ad essere l'ultima partita di stagione regolare, per la Western Christian era anche il giorno dei Senior, giocatori all'ultimo anno che avevano quindi l'ultima opportunità di giocare per la scuola. Olson non è un senior, e il manager della squadra Monse Estrada ha pensato bene di toglierlo per concedere l'onore dell'ultimo out appunto ad un lanciatore all'ultimo anno.
Una scelta criticabile e criticata: che senso ha infatti togliere ad un giovane lanciatore l'opportunità di chiudere un perfect game, solo per far fare un'apparizione ad un lanciatore più esperto? Olson comunque non ne ha fatto un dramma (almeno pubblicamente), si è preso la sua vittoria, i suoi 20 strikeout e se n'è andato a casa felice e contento, consapevole che il prossimo anno il senior sarà lui, e se dovesse trovarsi nuovamente in questa situazione, nessuno gli ruberà la scena!

(in foto: il foglio di scorer della partita. fonte: offthebench.nbcsports.com)

2 giugno 2012

La prima...e l'ultima?

Ci sono voluti 49 anni e mezzo. 8.019 partite, prima che i New York Mets potessero festeggiare la prima no-hitter nella loro storia. Sembra strano a dirlo, ma una delle franchigie più antiche della Major League, nata nel 1962, non era ancora riuscita a festeggiare una partita in cui non vengono concesse battute valide alla squadra avversaria. Fino a ieri sera le squadre in questa condizione erano 2: i Mets e i Padres. Adesso all'appello manca solo San Diego.

Johan Santana, oltre ad aver interrotto il digiuno di no-hitter, ha anche annullato quella che stava ormai diventando una maledizione equivalente alla "maledizione di Babe Ruth" (incolpata degli 86 anni di fallimenti dei Boston Red Sox tra il 1918 e il 2004) o alla maledizione dei Cubs, che attendono ancora il loro primo titolo mondiale dal 1908. Ovvero la maledizione dei lanciatori dei Mets, incapaci di lanciare no-hitter e perfect games con la maglia di New York, salvo poi scatenarsi con altre uniformi.
Era successo a Nolan Ryan, che dopo aver lasciato i Mets ha lanciato ben 7 no-hitter (record della MLB), a Tom Seaver (no-hit durante il primo anno lontano dai Mets), Mike Scott (con gli Astros), Dwight Gooden e David Cone (entrambi con la maglia degli Yankees), Hideo Nomo (con i Dodgers prima di arrivare ai Mets, con i Red Sox dopo averli lasciati).
L'ultimo della lista si era aggiunto lo scorso 21 Aprile: si tratta di Philip Humber, che ha lanciato la ventunesima partita perfetta della storia della Major League con la maglia dei White Sox. Anche lui è un ex-Mets!

C'è da dire però che gli americani riescono a dare un senso positivo a tutto. E in questo articolo (clicca qui), sotto all'elenco dei lanciatori che hanno lanciato no-hitter lontano dai Mets, troviamo scritto in bella grafia "per cui, se sei un lanciatore e vuoi lanciare una no-hitter, gioca per i Mets e poi vai via". Semplice no? E poi la frecciatina della serie "c'è sempre qualcuno che sta peggio"...l'articolo si conclude infatti con la frase "almeno non è una sete di World Series iniziata nel 2008.

Altro esempio del "viviamola sportivamente" made in USA, è il sito http://nonohitters.com/ creato da tifosi dei Mets per tenere il conto delle partite senza no-hit dei loro beniamini. Come si vede in alto, il conto si è fermato a 8.019, mentre sulla destra viene tenuto il conto delle partite con una sola valida concessa (35), delle no-hit subite (6) e della più lunga striscia di partite senza no-hitter, che appartiene ai Phillies. Almeno quello è un record che la maledizione dei Mets non ha potuto scalfire!
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